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what to wear for hiking
COME SCEGLIERE L'ABBIGLIAMENTO DA TREKKING?

Il primo approccio con il trekking

Qualunque sia la stagione dell’anno, il trekking è l’attività più semplice che un appassionato di outdoor possa vivere. Per praticarlo infatti non servono particolari doti tecniche e, se vissuto in compagnia di amici esperti o professionisti della montagna, in breve si diventerà completamente autonomi nell’organizzare una gita piacevole ed appagante.

Per prima cosa è fondamentale ricordarsi che si tratta di un’attività da praticare all’aria aperta, quindi bisogna scegliere percorsi idonei al proprio grado di allenamento e alla conoscenza di questo ambiente. All’inizio è bene partire da uscite semplici, più avanti ci sarà sempre tempo per andare alla scoperta di grandi traversate o vette impegnative.

Ma qual è la domanda che si fanno tutti gli escursionisti quando si trovano a dover organizzare una gita in montagna? No, non è legata alla fatica, quanto alla scelta del giusto abbigliamento da trekking. Ci si deve vestire a strati? Quanto è importante la scelta dei materiali e dei diversi tessuti? E se piove?

Scopriamo insieme le risposte a queste domande attraverso questa guida che svela come scegliere il giusto abbigliamento da trekking.

Indice

Vestirsi a strati, il vero segreto dell'abbigliamento da trekking

dressing in layers for hiking

 

 

Il segreto da tenere bene a mente quando si sceglie l’abbigliamento da trekking? Lo conosciamo fin da bambini, ce l’hanno insegnato i nostri genitori: vestirsi a cipolla. Un concetto semplice quanto funzionale, che consente di adattarsi velocemente al variare delle condizioni meteorologiche, rimanendo sempre asciutti e protetti, qualunque siano le condizioni e qualunque sia l’intensità dell’attività fisica svolta.

Durante un’attività aerobica molto intensa indosseremo, con buona probabilità, pochi strati per poi essere pronti a mettere su un pile o una giacca non appena si farà una pausa o si raggiungerà il colle o la cima. Normalmente sono tre gli strati fondamentali che compongono l’outfit dell’escursionista quando si sceglie il giusto abbigliamento da trekking:


Lo strato intimo

A diretto contatto con la pelle. Ha la funzione di allontanare l’umidità dal corpo mantenendoci sempre asciutti e permettendo la giusta termoregolazione del corpo. Può essere realizzato in materiali naturali o sintetici, l’importante è che sia confortevole e svolga le sue importanti funzioni di termicità e isolamento.

Lo strato intermedio

Ha una funzione termica, di isolamento dal freddo e mantenimento del calore. Deve assolvere a questa funzione rimanendo il più possibile traspirante e leggero per non compromettere il comfort percepito. Può essere composto sia da pile che da piumino, le soluzioni scelte vanno di volta in volta adattate al tipo di escursione che si farà quel giorno e al clima che ci attente.

Lo strato esterno

Lo strato esterno infine ha la funzione di proteggerci dagli agenti atmosferici come la pioggia, il vento e la neve. Si compone di giacca e pantaloni detti “guscio” proprio per la preziosa funzione che svolgono. Questi capi sono realizzati con speciali membrane dotate di particolari qualità che li rendono allo stesso tempo isolanti, impermeabili ed anche traspiranti, per evitare che sotto di essi si accumuli troppa umidità.

Perché l'intimo da trekking è così importante?

 La funzione dell’abbigliamento intimo da trekking è quella di andare ad allontanare l’umidità dal corpo, permettendo la dispersione del calore in eccesso e dell’umidità durante l’attività fisica più intensa. In questo modo si vanno ad evitare gli spiacevoli inconvenienti dettati dal rapido raffreddamento a cui si potrebbe andare incontro quando ci si ferma per una pausa o quando le temperature si abbassano.

L’intimo è uno strato fondamentale, forse il più importante quando si sceglie l’abbigliamento da trekking. Lo strato intimo ideale permette infatti di gestire al meglio le diverse condizioni di un’escursione. Oggi in commercio esistono capi realizzati in materiali naturali o sintetici, che presentano caratteristiche differenti.

In generale quando si sceglie lo strato intimo è bene ricordare alcune semplici regole: i capi devono essere aderenti, comodi e traspiranti. Non devono limitare i movimenti o il comfort, permettendo al nostro corpo di mantenere la corretta termoregolazione, senza causare impedimenti.

Cosa offre un intimo da trekking in materiale naturale?

 Ottimi, nella stagione invernale, sono gli indumenti realizzati con fibre naturali, come la lana merino. Una lana dalle molteplici proprietà, capace di isolare il corpo dal freddo, così come dal caldo. Ma soprattutto in grado di aiutare a conservare il calore anche in condizioni di umidità e di rimanere traspirante, garantendo così sempre la corretta termoregolazione corporea.

Inoltre, la lana è antibatterica, una caratteristica che la rende un tessuto in grado di evitare la formazione di cattivi odori. Un aiuto prezioso per quando si affrontano trekking di più giorni e non si ha la possibilità di muoversi con troppi ricambi che sarebbero un peso inutile nello zaino.

 

Perché scegliere un intimo da trekking sintetico?

L’intimo sintetico è più leggero e a rapida asciugatura, il che lo rende perfetto per le attività più intense e dinamiche. Gli sviluppi fatti nel tempo hanno permesso di realizzare tessuti estremamente performanti studiati per garantire termicità e traspirazione e che rappresentano una valida alternativa alle fibre naturali.

Quale maglietta da trekking indossare?

Spesso sottovalutata, la t-shirt riveste un ruolo importantissimo nella scelta dell’abbigliamento da trekking. Lasciamo a casa la classica maglietta di cotone, per scegliere invece un capo in tessuto tecnico e traspirante. Ricordiamoci che sarà la nostra migliore alleata quando ci troveremo in movimento in montagna e per questo la sua importanza non va sottovalutata.

Deve essere confortevole e piacevole al contatto con la pelle e garantire la nostra corretta traspirazione. Grazie all’introduzione di nuovi tessuti e nuove tecnologie, in commercio si possono trovare capi sintetici che riducono la formazione dei batteri, ideali quando si programmano escursioni di più giorni.

Ad esempio con tecnologie come il Polygiene® Odor Control i capi rimangono freschi più a lungo e possono essere lavati meno frequentemente, aumentando così anche la loro durabilità. La vestibilità corretta è un fattore da non sottovalutare per avere il massimo comfort durante un trekking, meglio quindi optare per un giusto compromesso tra un fit largo e uno aderente.

Per le giornate più calde, una buona scelta può essere una t-shirt realizzata in Polartec® Delta™, uno speciale tessuto che ha la capacità di conservare una parte dell’umidità. Questo fa sì che venga rallentata l’asciugatura della maglietta, andando così ad offrire una maggiore freschezza, anche durante l’attività più intensa.

Come deve essere il pile da trekking perfetto?

hiking fleece

Leggero, compatto, traspirante e protettivo. Queste sono le caratteristiche principali di un buon pile da trekking. Il suo scopo è quello di garantire un secondo strato termico, che ci permetta di conservare il calore nelle giornate invernali più fredde, o per coprirci la mattina presto alla partenza di un’escursione estiva.

Oggi in commercio esistono modelli di ogni tipo: con la zip, mezza zip o senza; con il cappuccio o senza cappuccio; con il tessuto maggiormente battuto per offrire un minimo di protezione dal vento e dagli agenti atmosferici. Alcuni modelli sono poi più o meno caldi, a seconda del tipo di materiale con cui sono realizzati e del loro peso complessivo.

Il pile da trekking è un capo da scegliere con attenzione, a seconda delle proprie necessità. Sicuramente non basterà averne uno, se si è assidui camminatori. I modelli più gestibili sono quelli con la zip completa, che permettono di regolare la traspirazione, aprendo e chiudendo la zip, a seconda della sensazione del momento.

Perché scegliere un pile da trekking con costruzione ibrida?

Un altro importante fattore è la costruzione ibrida del pile. Un pile da trekking si dimostra più versatile se costruito in maniera differenziata nelle varie zone del corpo. Un tessuto battuto ed antivento nella zona del petto e delle spalle offre una maggiore protezione e termicità, mentre un tessuto più traspirante nella zona dell’ascella e della bassa schiena aiuta a contrastare il surriscaldamento e un’eccessiva sudorazione.

Quando portare con sé un piumino da trekking?

Mai dimenticare il piumino da trekking. Che sia estate o inverno, ricordiamoci sempre di includere un piumino o una giacca calda e protettiva nell’abbigliamento da trekking. In commercio esistono molti modelli di giacche e piumini perfetti per il trekking, l’importante è che siano leggeri e altamente comprimibili, così da occupare poco spazio nello zaino.

In estate, quando il sole è diretto, si sta bene anche con una semplice t-shirt, ma all’alba o al tramonto una giacca calda e termica offrirà il giusto calore per potersi godere uno degli spettacoli più belli della montagna. Anche una giornata nuvolosa potrebbe richiedere una giacca calda, così da vivere in serenità ogni momento della camminata.

Meglio un piumino da trekking in piuma naturale o sintetica?

Nel caso di un’imbottitura sintetica, parliamo di un capo ideale per le giornate umide, con pioggia e neve. Il piumino sintetico mantiene infatti le sue caratteristiche di isolamento termico anche in condizioni di umidità, al contrario di quanto accade con la  piuma naturale che, una volta inumiditasi, perde drasticamente il suo potere isolante.

Valida soluzione a questo problema sono i nuovi capi realizzati con imbottitura in piuma d’oca su cui è stato effettuato il trattamento DWR (Durable Water Repellent). In questo modo la superficie della piuma respinge l'acqua e la porta a formare goccioline che scivolano via invece di essere assorbite. Il piumino da trekking mantiene così inalterati i valori di isolamento anche in condizioni di massima umidità.

Il guscio da trekking: qual è la sua funzione?

protective hiking shell clothing

Serve veramente poco per trasformare una piacevole camminata in un incubo. Per questo non possiamo dimenticare di portare con noi un guscio da trekking protettivo, che sia impermeabile e comprimibile. Un capo di abbigliamento semplicemente fondamentale, sia per proteggerci in caso di repentino cambiamento del meteo, sia per garantirci protezione dalla neve o dal vento.

Bisogna ricordarsi sempre di trovare uno spazio nello zaino per il guscio da trekking, in una posizione che permetta di averlo a disposizione in poco tempo, senza dover smontare mezzo zaino per cercarlo. Sarà fondamentale quando raggiungeremo una cima o un colle, dove con il vento rischieremmo di raffreddarci rapidamente, perché aiuta a mantenere la temperatura corporea. Allo stesso modo è essenziale quando si passa di colpo dal caldo del sole a un violento acquazzone.

Protettivo, il guscio da trekking non deve lasciar entrare acqua e umidità, ma allo stesso tempo deve essere il più possibile traspirante, per consentire di disperdere l’umidità e il calore in eccesso. Questo grazie all’utilizzo del giusto tessuto nelle parti del corpo più soggette a sudorazione. In poche parole bisogna sentirsi sempre asciutti e comodi.

Un buon guscio da trekking deve avere una vestibilità che ti fa sentire bene e deve avere il cappuccio regolabile, ancora meglio se con visiera rigida così da garantire una buona visibilità anche quando lo si indossa. Oggi i gusci migliori in commercio garantiscono una resistenza a 20.000 mm di colonna d’acqua, assicurando 10.000 g/m²/24 ore di traspirazione.

Quali sono le caratteristiche dei pantaloni da trekking?

Quando si sceglie l’abbigliamento da trekking, uno dei capi più difficili da trovare sono i pantaloni. In generale un buon paio di pantaloni da trekking deve rispettare alcune regole basilari. Devono essere protettivi e garantire ampia libertà di movimento.

A seconda della temperatura e della stagione si può scegliere tra pantaloni da trekking lunghi e pantaloni corti. Un ottimo compromesso sono i modelli detti “zip off”. Sono dotati di zip studiate per permettere di trasformarli con un solo gesto da pantaloni lunghi a corti, senza dover sfilare gli scarponi. La soluzione ideale per avere protezione e, quando serve, la giusta freschezza.

Anche con il caldo, ci sentiamo di consigliare i pantaloni lunghi per i trekking di più giorni (più protettivi da rovi, sassi, ortiche, ghiaioni, serpenti, sole, ecc). Quelli corti invece sono più indicati per le uscite singole nelle giornate più calde. Ma andando nel dettaglio, come devono essere i pantaloni da trekking?

Traspiranti

I pantaloni da trekking devono essere traspiranti e permettere di allontanare l’umidità e il sudore dal corpo. Questo per evitare spiacevoli inconvenienti legati a un rapido raffreddamento quando ci si ferma per una pausa, oltre a irritazioni e altre situazioni spiacevoli e disagevoli durante la camminata.

A rapida asciugatura

Allo stesso modo i pantaloni da trekking devono essere a rapida asciugatura, così da poterli usare in tranquillità anche nel malaugurato caso in cui dovessero inzupparsi a causa di un acquazzone. Se poi i pantaloni dovessero essere anche sottoposti al trattamento DRW, ancora meglio. Ci manterranno asciutti anche in condizioni difficili.

Comodi

Terza, ma fondamentale, caratteristica dei pantaloni da trekking è la comodità. Un buon paio di pantaloni da trekking deve avere una vestibilità piacevole, deve essere leggero, e non deve intralciare i movimenti. Grazie all’utilizzo di tessuti bielastici particolarmente confortevoli a contatto con la pelle, oggi molti modelli sono in grado di assicurare la massima libertà di movimento e traspirabilità.

Resistenti

I pantaloni da trekking devono poi essere resistenti all’abrasione, ciò è possibile grazie anche alla presenza di appositi rinforzi nelle zone maggiormente soggette a sfregamento. Con l’utilizzo di tessuti in nylon bielastici, ad esempio, si possono poi avere dei capi resistenti, senza rinunciare ad elasticità e leggerezza.

Ma non esistono pantaloni da trekking universali, anzi. Esistono capi pensati per il trekking invernale, per quello estivo, ma anche per le mezze stagioni. Pantaloni più protettivi, pensati per condizioni severe, e altri che meglio si adattano alle giornate più calde e ai trekking più semplici.

Quali accessori servono per l’abbigliamento da trekking?

Gli accessori di cui tenere conto quando si sceglie l’abbigliamento per il trekking sono pochi, ma comunque fondamentali.

I calzini da trekking

Se alla scelta delle scarpe migliori dedichiamo intere ore in negozio, lo stesso dovremmo fare con i calzini, accessori troppo spesso sottovalutati e scelti con superficialità. Un buon paio di calzini da trekking può invece fare la differenza, aiutando a prevenire fastidiosi sfregamenti con conseguenti irritazioni e terribili vesciche.

Queste infiammazioni potenzialmente potrebbero compromettere la buona riuscita della nostra escursione e continuare a far male anche per diversi giorni. Assicuratevi quindi di indossare sempre il modello corretto: la presenza di rinforzi nei punti giusti, come tallone e dita dei piedi, e tessuti con trama a nido d’ape, riescono a migliorare il comfort e la traspirazione durante tutta la camminata.

Il copricapo da trekking

Un berretto e uno  scaldacollo  sono fondamentali per proteggere la testa dal freddo. Per l’estate un berretto con visiera può diventare fondamentale per proteggere il capo dai raggi solari, che non vanno mai sottovalutati, a maggior ragione se ci si trova in quota.

Lo scaldacollo può rappresentare una soluzione versatile per chi cerca un capo in grado di svolgere diverse soluzioni. Può infatti essere indossato per proteggere il collo dal vento, o chiuso con l’apposito laccio per essere utilizzato come un berretto.

I guanti da trekking

Infine, non bisogna mai dimenticare un buon paio di guanti da trekking, poiché le mani sono spesso la parte del corpo che più fa fatica a scaldarsi. I modelli più tecnologici sono dotati ad esempio di rinforzi nella parte del dorso, palmo e punta delle dita in Clarino, fodera interna garzata, tutte caratteristiche che li rendono un alleato da portare sempre con sè.

Quindi, quali sono le regole per un corretto abbigliamento da trekking?

hiking clothes

Abbiamo visto come scegliere il giusto abbigliamento da trekking, a seconda delle diverse stagioni e delle molte altre variabili che condizionano un’escursione. Di base questo dovrà avere il giusto compromesso tra leggerezza, comfort e protezione, il mix perfetto per poter vivere un’avventura nella natura libera da stress.

Dall’intimo, capace di allontanare l’umidità dal corpo e tenerci asciutti, fino al guscio da trekking, protettivo e traspirante, passando per gli strati termici come il pile e il piumino per le temperature più basse. Ogni elemento dell’outfit per il trekking ha un ruolo preciso e fondamentale.

Nella scelta del giusto abbigliamento da trekking un occhio di riguardo va dato ai pantaloni, da scegliere a seconda delle nostre esigenze di protezione e comodità. Così come i calzini e gli altri accessori da trekking utili a proteggere dal sole o dal freddo anche le zone più periferiche e più esposte del corpo.

La chiave è quella di soddisfare una vestibilità a strati. Un primo strato intimo, per allontanare l’umidità dal corpo; il secondo e terzo protettivi dal freddo; il quarto impermeabile e traspirante, per proteggere dagli agenti atmosferici. Il tutto completato dai giusti accessori. Tieni a mente tutto questo e non avrai alcun problema.

Ora che hai tutto quello che ti serve non ti resta che scegliere la prossima meta ed incamminarti. Buon trekking!

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