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COSA METTERE NELLO ZAINO DA SCI ALPINISMO

Le temperature si abbassano e la voglia di tirare fuori sci e attrezzatura da scialpinismo aumenta. Le montagne si imbiancano e i pendii si trasformano in tavole lisce e immacolate, dove potersi sbizzarrire nella ricerca della propria curva perfetta. Già immaginiamo la sensazione della powder sotto le assi, la fatica della salita e l’adrenalina della discesa. 

Ma come ci organizziamo per la nostra uscita giornaliera? Che zaino scegliamo e cosa ci mettiamo dentro per avere tutto quel che ci serve e nulla di più, così da non trascinare del peso inutile su per i pendii? Gli esperti avranno già in mente il loro schema, ma chi si è avvicinato da poco allo scialpinismo magari non sa ancora bene come scegliere i materiali fondamentali e quali evitare. 

Ecco 9 consigli su ciò che assolutamente non può mancare nello zaino dello scialpinista:





1. Zaino

2. Artva, Pala e Sonda

3. Kit di primo soccorso

4. Intimo di ricambio

5. Accessori di ricambio

6.Spazio per gli strati esterni e protettivi

7. Cibo e acqua

8. Occhio al sole

9. Ramponi e Piccozza

1. Zaino

Prima di pensare a riempirlo è importante scegliere lo zaino ideale per la nostra gita scialpinistica. Un buon zaino fa sempre la differenza, soprattutto quando si scia fuori pista. 

Oggi sul mercato ne esistono molte tipologie, studiate appositamente per lo scialpinismo. Presentano una tasca apposita dove poter riporre pala e sonda, oltre ad avere degli appositi agganci per gli sci. Fondamentali per agevolare il trasporto nei passaggi tecnici e alpinistici. In questi ultimi anni si sono affermati sul mercato degli speciali zaini con sistema airbag, un accessorio che garantisce un miglior galleggiamento in caso di valanga. 

Per un’uscita giornaliera il volume ideale è compreso tra i 28 e i 30 litri, ricordandoci di avere sempre un po’ di spazio vuoto per potervi riporre alcuni dei capi con cui partiamo al mattino a inizio gita. Durante la salita si suda e si fa fatica, può quindi capitare, soprattutto nelle giornate di sole, il bisogno di togliere gli strati più esterni.  
 

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2. Artva, pala e sonda

Insieme all’Artva (che non va inserita nello zaino, ma indossata o posta nelle giuste tasche dell’abbigliamento), pale e sonda costituiscono l’equipaggiamento minimo di sicurezza da avere sempre con sé per poter gestire un soccorso in caso di valanga. L’Artva è il dispositivo che permette la ricerca e la restrizione dell’area in cui si trova una persona travolta da valanga. La sonda consente di scandagliare l’area permettendo l’identificazione della corretta posizione del travolto. Quindi la pala viene utilizzata per scavare.

3. Kit di primo soccorso

Un piccolo kit con all’interno cerotti, pomate, garze, bende, disinfettante, una coperta termica e pochi altri strumenti utili a gestire traumi e infortuni lievi. Nel caso di incidenti o traumi importanti il consiglio è quello di avvertire quanto prima i soccorsi.
 

4. Intimo di ricambio

Regola base quando si praticano attività aerobiche, in special modo d’inverno, è quella di indossare sia in salita che in discesa un primo strato che permetta di allontanare facilmente l’umidità dal corpo, permettendo così di rimanere sempre asciutti. Questo è fondamentale per evitare problemi di congelamento.
 
L’ideale è un intimo realizzato in lana merino, una materia prima capace di isolare dal freddo, così come dal caldo. Senza dimenticare che la lana merino unisce proprietà uniche come la capacità di conservare il calore anche in condizioni di umidità. 

È inoltre un antibatterico naturale e garantisce il controllo degli odori; è morbida al tatto e al contatto pelle e garantisce protezione ai raggi UV, offrendo al contempo un’elevata coibenza termica e capacità di traspirazione.

In alternativa alla lana, si può optare per un intimo di ricambio in materiali sintetici che garantiscono grande termicità in poco peso e grande capacità di asciugatura.

In caso di emergenza comunque, in una gita sci alpinistica è fondamentale ricordarsi di portare sempre con sé i capi intimi di ricambio. 

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5. Accessori di ricambio

In inverno anche l’imprevisto più piccolo può trasformarsi in un problema difficile da risolvere. Ritrovarsi, per esempio, zuppi d’acqua può trasformare una bella giornata non solo in un incubo, ma anche in una situazione pericolosa. 

Un paio di guanti e un berretto in più, ma anche un paio di calzini, possono rivelarsi fondamentali in caso di necessità. Il tutto senza appesantire eccessivamente lo zaino.

6. Spazio per gli strati esterni e protettivi

Può sembrare banale, ma è importante ricordare di conservare sempre un piccolo spazio dove riporre, durante la gita, l’abbigliamento tecnico. Quando si parte per la gita, al mattino presto, si indossano molti capi (seguendo la fondamentale regola della vestizione a strati) per proteggersi dal freddo, come il piumino termico, il secondo strato o anche il guscio impermeabile e l’eventuale sovrapantalone. Poi, con l’attività, la temperatura corporea si alza e allora ci si spoglia. Anche questo è importante, per permettere la giusta traspirazione e rimanere sempre freschi e asciutti. Se non si ha il giusto spazio libero nello zaino si rischia quindi di dover fare tutta la gita senza potersi spogliare, e non sarebbe sicuramente una condizione piacevole.

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7. Cibo e acqua

Ricaricare le calorie consumate durante la salita è fondamentale per poter godere al meglio della gita senza avere problemi e trovarsi a metà salita senza più la forza per continuare o per tornare indietro. Per questo è importante ricordarsi di mettere nello zaino un panino, qualche barretta, un frutto o del miele con cui rifocillarsi. 

Allo stesso modo è importante portare con sé una borraccia con dell’acqua o del tè caldo. In inverno spesso non si avverte la sete, ma è importante ricordarsi di bere per mantenersi idratati re-introducendo i liquidi persi. 

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8. Occhio al sole

Il sole picchia, anche in inverno. Per questo è importante ricordare sempre la crema solare, protezione 50, e un buon paio di occhiali da sole adatti all’alta montagna. 

Questi ultimi sono fondamentali per proteggere i nostri occhi dal riverbero provocato dalla neve, altrimenti si rischia di incorrere in problemi come la cecità da neve, una patologia che si verifica a seguito di esposizione continua e prolungata al riflesso dei raggi ultravioletti dalla superficie della neve.

9. Ramponi e piccozza

A seconda della gita e del tipo di condizioni potrebbe essere necessario aggiungere al proprio zaino un paio di ramponi automatici, così da poterli utilizzare comodamente con gli scarponi da sci, e una piccozza per poter gestire eventuali passaggi di stampo alpinistico e condizioni ghiacciate.

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Conclusione

Abbiamo visto come organizzare lo zaino per lo sci alpinismo, con tutto l’essenziale che non può mancare durante una gita, a partire dalla dotazione base di sicurezza (Artva, pala e sonda). 

Ovviamente senza dimenticare i capi intimi e gli strati più esterni, utili sia per avere la sicurezza di rimanere sempre asciutti e anche di potersi cambiare in caso di imprevisti.

Ancora cibo e acqua, per rimanere idratati e potersi rifocillare dalle fatiche di salita e discesa. 

Poi occhiali da sole e crema solare e, in base alla tecnicità del percorso scelto, ramponi e piccozza. Il tutto ricordandosi di lasciare un piccolo spazio vuoto, dove poter riporre quei capi con cui si inizia la gita. Perché la salita scalda, e in fretta.
 

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